Come proteggere i bambini dagli smartphone? Il convegno di ieri di Città dell'Infanzia su benefici e pericoli delle nuove tecnologie

Sviluppare maggiore conoscenza di tutto quello che ruota intorno all’universo Internet e rendere famiglie, educatori e scuola attenti ai cambiamenti tecnologici che toccano direttamente i più piccoli. È con questi macro obiettivi che ieri Città dell’Infanzia, in collaborazione con UNI3, Federottica e Commissione Difesa Vista Onlus, ha organizzato un incontro di approfondimento sulle migliori strategie per difendere i più piccoli dall'uso e spesso abuso di smartphone e tablet. La sala Ronchi della Biblioteca comunale era gremita durante le tre ore di relazioni, elemento sintomatico di quanto questo tema sia molto sentito e attuale.
Sono tante le conseguenze dell’utilizzo spropositato di Internet e di tutto l’universo del 3.0 e toccano diverse componenti, da quelle pediatriche a quelle oculistiche, da quelle psicologiche a quelle comunicative.
Da qui nasce la riflessione sul ruolo genitoriale. Fondamentale è l’attenzione che bisogna rivolgere ai più piccoli, non lasciandoli completamente da soli nell’approccio e nell’utilizzo delle nuove tecnologie. Più partecipazione e condivisione di un universo dalle mille potenzialità ma portatore anche di pericoli.
«Mi auguro che la platea presente divulghi all'interno delle proprie famiglie le nozioni acquisite al convegno – ha detto il presidente di Città dell'Infanzia Vincenzo Dibari - e che le insegnanti e gli educatori presenti possano farsi portavoce della necessità di implementazione di corsi di approfondimento di tali tematiche negli ambiti scolastici ed educativi, prima che si rischi di incorrere in un vero e proprio allarme sociale».
Infatti, oltre al nucleo familiare, dal convegno è risultato fondamentale anche il ruolo della scuola, dei centri di aggregazione e degli educatori. Insomma, di tutti coloro che partecipano alla formazione dei bambini. Creare, quindi, un ponte di conoscenze condivise tra il minore e tutti i soggetti che giocano un ruolo importante nella sua crescita. È soltanto così che si elimina il gap generazionale tra genitori, nonni, figli e nipoti. Questa consapevolezza porta ad eliminare i dubbi circa un universo che per molti, nel 2019, è ancora oscuro.
«Una terza tappa molto calda - ha affermato Serena Gisotti, Direttore Responsbile di Cittadellinfanzia.it -. Abbiamo ravvisato, ancora una volta, una folta schiera di utenti della terza età. Poco, in verità, personale docente e genitori, nonostante una densa propaganda. Un sintomo assolutamente nefasto di quanto l'inconsapevolezza e l'indifferenza, di fronte a certe problematiche, possano essere il volano di scenari devastanti in un problema sociale ormai inarrestabile. La terza età ha sete di conoscenza, brama di crescita. Costituisce il vero e inopinabile patrimonio dell'umanità. Contiamo di proseguire questo progetto formativo nella speranza di "scavare ancora la roccia" e determinare un autentico cambiamento. Non si può più restare inermi. La comunicazione è cambiata e ognuno di noi è un brand di se stesso che influenza l'altro. Sapere di non sapere è il primo punto all'ordine del giorno. Andiamo avanti!»
All'incontro hanno partecipato in veste di relatori: dott.ssa Adelaide Ramundo, psicologa e psicoterapeuta; dr.ssa Alessandra Russo, oculista pediatrica, med. esterno Inps Bat; dott. Giorgio Pagnotta, tecnico audioprotesista, master di specializzazione in protesizzazione e riabilitazione uditiva infantile; dott.ssa Serena Gisotti, consulente marketing e comunicazione digitale, giornalista - direttore resp. Cittadellinfanzia.it; dott.ssa Poggianella Anna M., optometrista, ideatrice app "wink - remember to close your eyes"; dott.ssa Anna Sofia Piras, logopedista specializzata in disturbi dell'apprendimento; prof. Federico Schettini, medico pediatra policlinico Bari.